lunedì 30 novembre 2020

LETTERA

 Lettera scritta da Don Marco Paleari ,ex guida spirituale dell'associazione per diversi anni, in occasione della giornata internazionale contro la violenza.



MISOGINIA CLERICALE - Mi ha sempre urtato la violenza, specialmente quella gratuita e quella sulle persone inermi.

Io sono della "vecchia scuola" in cui "le donne non si sfiorano nemmeno con un fiore" e "alle donne si cede sempre il passo".

·         Non che io non abbia i miei peccati in proposito.

Penso che non possiamo nasconderci che la storia (quella passata e anche l'attuale) annoveri innumerevoli atteggiamenti misogini dei ministri ordinati e di chi "bazzica" i nostri ambienti.

Sembra impietoso farne una rapida carrellata - seppur incompleta, disorganica e che non tiene conto di qualche rara eccezione - ma se non li snidiamo, non li additiamo, non ce li strappiamo via... non saremo autentici né tantomeno credibili.

1. La misoginia va a braccetto con il clericalismo, denunciato più volte da papa Francesco; e il clericalismo affonda le sue radici in un'errata concezione del potere.

- i posti in vista nelle celebrazioni eucaristiche; le poltrone nei banchetti; le foto di rappresentanza... tutti maschi e nessuna donna;

- i responsabili di uffici, i presidenti di commissioni, i portavoce... tutti maschi e nessuna donna;

- donne che - per essere considerate e magari poste in qualche ruolo di rilievo - devono assumere stili "maschili" o acquattarsi in forme di subalternità.

2. La sottovalutazione della donna dipende anche da un secolare gap di formazione, che prosegue in un tragico circolo vizioso:

- anni di formazione teologica riservata ai chierici maschi;

- smisurata letteratura teologica e spirituale scritta da uomini, con la sola prospettiva maschile;

- inadeguata formazione delle consacrate e dei laici (in questo punto, accomunati).

3. Consapevole o inconsapevole sottomissione ad un impianto sociale patriarcale, anche quando avremmo potuto scrollarcelo di dosso:

- donne segretarie e raramente co-responsabili;

- donne addette alle pulizie e all'ordine delle sacrestie o delle abitazioni dei vescovi o dei preti e uomini a preparare le celebrazioni o con le gambe sotto il tavolo nei pranzi;

- suore in balìa delle decisioni di vescovi, parroci, cappellani.

4. Insuperabile (??) sospetto nei confronti della sessualità (specialmente femminile, mai ascoltata né compresa):

- battute misogine durante le lezioni di preti formatori o cattedratici;

- predicazione moralistica dall'ambone;

- resistenze ad accogliere donne tra i ministranti o tra i ministri straordinari (sigh!) della Eucarestia.

Anche queste sono violenze.

Per i credenti in Cristo la denuncia e l'indignazione non sono anzitutto questione di femminismo o di rivendicazione: è in gioco l'omicidio della metà delle originalità che il Creatore ha donato al genere umano. E che avrebbe regalato anche alla sua Chiesa.

don Chisciotte Mc, 201125


2 commenti:

  1. Grazie don Marco,letta e riletta, non sa che piacere leggere queste righe,vorrei aggiungere altre considerazioni, ma mi auguro di farlo appena possibile con un incotro, x ora grazie ancora

    RispondiElimina
  2. Caro don Marco la Sua lettera mi ha colpito e ritengo possa essere lo spunto x un auspicabile incontro.fiduciosa La ringrazio

    RispondiElimina