Festeggiati 25 anni di CIF in Famiglia Legnanese con un libro testimonianza di donne al tempo del Covid
“Le donne si raccontano, 25 anni di Cif a Legnano” festeggiati nella Sala delle Giare di Villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese con la presentazione del libro “ Vorremmo dimenticare ma…” e le riflessioni del Giornalista Gianni Borsa
Legnano – “Le donne si raccontano, 25 anni di Cif”, un incontro organizzato sabato 6 novembre dal Centro Italiano Femminile di Legnano nell’elegante cornice della Sala delle Giare di Villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese per festeggiare un traguardo importante.
25esimo Anniversario di presenza sul territorio. Un punto di riferimento. Un’Associazione di Volontariato che opera in campo civile, sociale e culturale secondo lo spirito e i principi cristiani. Tutto questo è il Centro italiano Femminile, un fiore all’occhiello per la Città di Legnano, che in occasione del 5 novembre, giornata dedicata alla consegna delle civiche benemerenze, ha ricevuto questo prestigioso riconoscimento.
“Non poteva essere coincidenza più bella per la nostra Associazione. Siamo felici di poter festeggiare questo traguardo importante nel nome delle donne. Donne che vivono una vita difficile ma anche donne più fortunate che regalano energia per il bene comune” : queste le parole pronunciate dalla neo Presidente Marisa Pozzi subentrata a Patrizia Colombo, che insieme alle altre Past President e a Graziella Zambello, curatrice del libro “Vorremmo dimenticare ma…” edito dal CIF, hanno condiviso un momento conviviale da incorniciare.
Una Santa Messa nella mattinata presso il Monastero Carmelitane Scalze a Legnano. Una visita guidata alla mostra ”Nel nome di Dante” allestita presso Palazzo Leone da Perego. Un pranzo al Ristorante Dinner di Villa Jucker ed una conclusione dei festeggiamenti con la presentazione del libro e le riflessioni del Giornalista Gianni Borsa su “parole e fatti di speranza” .
Presenti all’evento anche il Primo Cittadino, Lorenzo Radice che complimentandosi con le Volontarie del Cif per l’impegno profuso, la resilienza e la grande energia che contraddistingue questa presenza importante sul territorio, ha ricordato il significato di quanto sia importante “fare del bene”.
Donare anziché ricevere, ascoltando, accogliendo, superando le discriminazioni per promuovere pari opportunità. Al pensiero condiviso del Sindaco ha fatto eco quello del Vice Sindaco Anna Pavan e dell’Assessora Ilaria Maffei, le quali hanno evidenziato come sia cresciuto nel corso degli anni il prezioso lavoro del Cif. Operando per il riconoscimento di una democrazia paritaria, nella quale si riconosciuta la dignità della donna. “Ascolto Donna”, progetto attivo dal 2004, è uno dei tanti progetti che descrivono al meglio le attività del Cif. Sostegno linguistico per alunni stranieri nella scuola. Mostra mercato annuale di artigianato femminile. Incontri formativi, attività culturali e ricreative. Non c’è barriera anagrafica. Le volontarie del Cif sono tutte uguali.
Ad unirsi ai saluti di benvenuto istituzionali l’intervento del Presidente della Famiglia Legnanese, Gianfranco Bononi, il quale si è congratulato per l’eccellenza dell’attività svolta dalle Volontarie del CIF di Legnano.
“Il modo migliore per non sentirti senza speranza è alzarsi e fare qualcosa . Non aspettare che ti succedano cose buone. Esci e fai accadere alcune cose buone. Riempirai il mondo di speranza. Ti riempirai di speranza“. – Una significativa frase di Barack Obama che riassume la mission del Cif ed è l’anello di congiunzione per introdurre come sia nato il libro “Vorremmo dimenticare ma...” a cura di Graziella Zambello.
“La pandemia ci ha messo di fronte ad una realtà che mai avremmo pensato di vivere. Ci ha spinto a riflettere” .– evidenzia. Un’esperienza di dolore che è stata vissuta dalle autrici del libro. Infermiere, dottoresse, insegnanti, mamme che hanno lavorato in smart working, conciliando famiglia, figli e professione. Ci sono le testimonianze che raccontano pagine di vita vissuta nell’incertezza del futuro. Ma ci sono anche messaggi di speranza, di memoria, di ricordi che non si cancellano e che ci aiutano ad affrontare il presente e il futuro con occhi diversi, apprezzando le piccole cose, i piccoli gesti, quelli scontati che però tanto scontati non lo sono, anzi sono linfa per imparare ad amare la vita ogni giorno”.
Gianni Borsa, giornalista si è unito alla riflessione di Graziella. “Credo che questo sia un bellissimo libro” – ha esordito. Non si misurano i libri dalle pagine che lo compongono, ma da quello che c’è scritto in queste pagine. La pandemia ci ha mostrato come l’umanità sia fragile. I racconti sono dimostrazione che siamo tutti interconnessi. Ci siamo ritrovati tutti impreparati. Ma nello stesso tempo ci ha cambiato. Ci ha fatto riscoprire il valore dell’aiuto reciproco. Il libro è un invito a non nascondersi. E’ un invito a guardare avanti, uscendo dall’individualismo, ma guardando agli altri.
Ad impreziosire i vari momenti dedicati al racconto sono state le due esecuzioni al violino di Anna Rigo. Un valore aggiunto che ha fatto da ponte per i successivi interventi dedicati a letture di poesie, lettere, e proiezione di video ed immagini a tema.
Ed un finale affidato ad un disegno : un germoglio tra le mani di una giovane donna. La speranza di una nuova primavera. Una finestra che si apre su nuovi orizzonti.
Michela Manzotti
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