Un tema che ha suscitato grande interesse nelle persone che stanno vivendo la terza età e che hanno riempito la sala Caironi della Famiglia Legnanese
La relatrice, dottoressa Valentina Miramonti ha introdotto l’argomento fornendo informazioni sulla struttura del nostro cervello, definendone le aree e il suo funzionamento attraverso le abilità necessarie alla sopravvivenza e all’adattamento all’ambiente; si è soffermata sulle abilità cognitive, insieme delle funzioni e dei processi mentali che permettono all’individuo di avere coscienza di sé, comprendere il mondo esterno, relazionarsi e adattarsi ad esso in modo efficiente.
In neuroscienze viene chiamata longevità cognitiva la capacità del nostro cervello di contrastare gli effetti dell’invecchiamento cerebrale. Il concetto di longevità cognitiva si inserisce in quello più ampio di longevità dell’individuo ; con questo termine non si intende il semplice allungamento della sopravvivenza , ma la capacità di invecchiare conservando il più a lungo possibile una condizione di benessere , fisico e psichico, si tratta in sostanza della capacità di sviluppare un invecchiamento di successo.
Il mantenimento di una situazione di benessere è il risultato di un complesso multifattoriale che coinvolge aspetti genetici, ambientali, e individuali legati allo stile di vita. Parliamo di prevenzione come componente essenziale della tutela della salute.
Prevenzione che si esplica nell’affrontare attività e obiettivi nuovi , nel rinunciare alla confort zone della quotidianità ripetitiva; importante quindi un buon livello di stimolazione fisica ed intellettiva e il mantenimento di una buona socialità. Si è soffermata inoltre sulla memoria che è un sistema cognitivo che viene supportato da un adeguato livello attentivo,: se non si presta attenzione ad uno stimolo, non saremo in grado di codificarlo, e ancor meno di immagazzinarlo e successivamente recuperarlo.
La dottoressa ha consigliato inoltre di affrontare un percorso di esercizi per allenare il cervello, comprendere le nostre eventuali fragilità e lavorare su di esse in modo consapevole. In collaborazione con una collega ha elaborato un programma di mantenimento e allenamento dell’efficienza cognitiva a partire dai 55 anni chiamato “ training cognitivo anti età”.
Esso si basa su diverse abilità cognitive:memoria, funzioni esecutive , linguaggio, abilità visuo-spaziali e visuo-motorie.
La serata si è conclusa con domande da parte del pubblico che si è dimostrato attento e interessato all'argomento.
Nessun commento:
Posta un commento