venerdì 12 dicembre 2025

NATALE 2025

 E' Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi una mano.

E' Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l'altro.

E' Natale ogni volta che permetti a Dio di amare gli altri attraverso di te.

Con questa poesia di Madre Teresa di Calcutta , il Centro Italiano Femminile augura a tutte le socie e alle loro famiglie un sereno Santo Natale di gioia e di amore .... e


piacevoli  Buone Feste.

                                                                                   La  Presidente

martedì 25 novembre 2025

25 NOVEMBRE Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

La mattina del 25 novembre il CIF ha organizzato un incontro con la collaborazione di Poste Italiane nell'ufficio postale centrale di Legnano per diffondere un grido di allarme riguardante la crescente violenza sulle donne che sta imperversando sulla rete e che colpisce soprattutto le giovani.
Gli utenti hanno ricevuto il materiale informativo che troverete  qui sotto con consigli e contatti da attivare in coso di situazione pericolosa.


Giovane utente della Posta che legge il volantino informativo che le volontarie CIF hanno distribuito nell'ufficio centrale
Centro Italiano Femminile APS25 NOVEMBRE 2025GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNEOGGETTO … DONNAIl mondo online che ferisce e segna l’animaL’uso distorto di parole e immagini riducono le donne ad oggetto.Veniamo oggettivate come donne quando diventiamo strumenti per scopi di altri, cose di proprietà, merce di scambio.Quando non viene riconosciuta la nostra autonomia e la nostra capacità di agire, ma siamo trattate come oggetti semplicemente da guardare, desiderare, toccare, esibire. Di cui usufruire eventualmente e negare i nostri sentimenti.E’ notizia dei nostri giorni quello che è avviene in piattaforme online dove foto di donne, mogli, compagne e anche rappresentanti politiche vengono diffuse e manipolate senza consenso e raccontano ancora una volta la realtà di una violenza inaccettabile. REVENGE PORN. “porno vendetta”: diffusione di contenuti multimediali sessualmente espliciti senza il consenso della persona  SEX TORTION. Minaccia di pubblicare video per ricatto HETERS , in italiano odiatori, anche chiamati “leoni da tastiera”, persone che usano nell’anonimato la rete per incitare all’odio verso qualcuno.Non sono episodi isolati, sono l’espressione di una cultura del non consenso che considera il corpo delle donne un oggetto di possesso che nei suoi esiti più estremi conduce fino al femminicidio. Sono donne che a loro totale insaputa si ritrovano coinvolte in contenitori web con foto non autorizzate e modificate che le ritraggono in atteggiamenti intimi e spesso sessuali seguiti da insulti in commentabili, volgari e sessisti (Deepfake): è la nuova frontiera della violenza maschile.Manca ancora una presa di coscienza collettiva e massiccia, così come una ridiscussione diffusa e seria di cosa significa essere maschi.Educhiamoli fin da giovanissimi al rispetto, all’uguaglianza fra i generi, alle emozioni, all’empatia, ai sentimenti, alla consapevolezza sulle responsabilità delle proprie azioni.Si propone quindi un modo diverso di essere uomini, liberi dalla violenza e in relazione con le donne, una relazione che diventa occasione di ascolto, riflessione e di maturazione umana, anche nei momenti più conflittuali e dolorosi. Altrimenti possiamo solo aspettarci che le nostre siano sono parole vuote.


La presidente Graziella Zambello, la consigliera Natalina Bongini e la vicepresidente Nicoletta Frizzarin

STORIA DI ELI E PATRI riduzione dal volume “cuori connessi” realizzato da Polizia di Stato e Unieuro

Maria Chiara Croci legge il racconto di cyberbullismo "storia di Eli e Patri"Ore 23:40 “Patri sto provando a chiamarti rispondi subito!!!Ore 23:41 “Patri ci sei? è urgente!”Ore 23:44” Patri chiamami appena puoi!!!”Ore 23:51 “Patri ti prego, guarda questo cavolo di telefono!”Naturalmente come avete capito dai messaggi io sono Patrizia ho 14 anni e ho appena terminato la prima superiore. Era una serata d’inverno come tante, dove non ci sarebbe stato nulla da ricordare a parte quella raffica di messaggi che mi aveva inviato Eli.Lei è la mia migliore amica, quasi una sorella. Nonostante fosse mezzanotte passata, appena mi sono ritrovata da sola nella mia camera, ho provato a chiamarla e lei mi ha risposto quasi subito.In maniera molto confusa Eli ha tentato di spiegarmi che qualcuno aveva commentato delle nostre foto private in cui apparivamo seminude all’interno della palestra della scuola.Inizialmente non ci ho capito molto di quanto stesse dicendo, però mi arrabbiai tantissimo perché tutti quei messaggi mi avevano fatto veramente preoccupare.“Cavolo Eli, potevi anche dirmelo domani mattina questa boiata non c’era bisogno di mandarmi in paranoia con 1000 messaggi per una stupidata del genere.”“Pensa se io e te ci siamo mai fatte delle foto nude in palestra? Ma che cavolate sono? Però potrebbe essere un’idea!” Le risposi ridendo.”“Lo so che non ci siamo mai scattate delle foto semi nude, però Aurora mi ha detto che nel gruppo di Milo le hanno viste! Sono comparse in varie chat. Dai Auri non è una che spara cavolate”, aggiunse Eli con un tono estremamente convinto.Tranquillizzai Eli convincendola che non avevamo che non avevamo motivo di essere preoccupate.Quando alle 7:10 la mamma mi svegliò per prima cosa ho dato subito uno sguardo al display. C’erano già alcune notifiche su WhatsApp, cosa piuttosto strana, vista l’ora. Erano messaggi inviati da due compagni di scuola. Più o meno dicevano tutti la stessa cosa e si riferivano a quelle famose foto fantasma che io e Eli non ci eravamo mai sognate di scattare, tantomeno le avremmo eventualmente pubblicate. Solo a quel punto ho iniziato a preoccuparmi in maniera seria perché era evidente che stava accadendo qualcosa di cui non ero a conoscenza.Adesso le foto in questione erano addirittura due! A casa quella mattina decisi di non dire nulla. In classe già tutti sapevano di quelle famose foto, erano l’argomento del giorno e a quanto pare la notizia aveva già fatto il giro dell’istituto. Erano comparse in varie chat poi inevitabilmente qualcuno le aveva postate su un social e nel giro di pochissimo erano diventate virali. È stato Max un mio compagno di classe a farmele vedere. Indubbiamente nella foto io ed Eli eravamo seminude e anche in quella spiaggia con le tette al vento ero proprio io. In un lampo divenne tutto chiaro.  Effettivamente, io ed Eli ci eravamo fatte un selfie in palestra utilizzando l’autoscatto perché ci piaceva avere un’immagine intera ma eravamo con il body mentre la foto al mare l’aveva scattata Tiziana, ricordavo benissimo anche il colore del bikini che avevo indossato quel giorno.Qualcuno dunque aveva in qualche modo trasformato e manomesso quelle normalissime foto, ricordo quella mattinata come se fosse un brutto sogno. Avrei voluto gridare al mondo che io e Eli eravamo vittime di un terribile malinteso e che bisognava individuare il colpevole e punirlo.Come immaginavo appena uscita dalla scuola il telefono ha cominciato a squillare, mamma che senza darmi neppure il tempo di parlare me ne ha dette di tutti i colori. Mentre tornavo a casa in piedi all’interno dell’autobus mi resi conto con orrore che quelle foto una volta postate le avrebbero potuto vedere e commentare in qualsiasi angolo del pianeta, altro che solo all’interno della classe del mio liceo.Fortunatamente questa brutta storia ha per ceri versi un lieto fine, ma le due ragazze certe paure se le porteranno addosso come una seconda pelle. I genitori di Eli si sono affidati alla Polizia Postale che adesso si chiama COSC (Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica)La Commissario Capo che li ha ricevuto la famiglia ha capito subito che le foto erano state manomesse e dopo una indagine scaturita dal racconto di Eli, ha scoperto che l’autore era uno studente maggiorenne dell’istituto, che attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale,tramite un’applicazione, ha spogliato i soggetti delle fotografie e li ha pubblicati sui social.Questa azione che alcuni considerano una SCIOCCHEZZA di fatto è configurabile in più reati: diffamazione, furto di identità digitale, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e anche diffusione di materiale pedopornografico in quanto le ragazze di questa storia sono minori.


Vice ispettrice della Polizia di Stato Michela Reversi e dell'agente scelto Izzo
La Polizia Postale e delle Comunicazioni consiglia:1.  La prima difesa è sempre la prudenza. Non diffondere immagini e video personali tramite profili social e messaggi;2. Se sei vittima di revengeporn, contatta immediatamente la Polizia Postale per ricevere supporto e chiedere informazioni;3. Per limitare la diffusione sui social di foto che ti ritraggono in atteggiamenti intimi puoi segnalare il reato al Garante per la protezione dei dati personali utilizzando il modulo gpdp.it/revengeporn;4. Se ricevi foto e video sessualmente espliciti che ritraggono altre persone, non diventare complice della loro diffusione, è reato!5. Spesso un partner geloso asseconda la propria esigenza di controllo chiedendo di condividere le password degli account.  Quando si è certi di non avere nulla da nascondere e ci si fida incondizionatamente della persona della quale si è innamorati, si dà seguito a queste richieste pensando che, in fondo, non ci sia nulla di male.  Purtroppo, nel momento in cui si condividono le password, si consegna la totalità delle proprie informazioni, conversazioni, interazioni, nonché immagini e video ad un’altra persona che in futuro potrebbe disporne in modo illecito (ad esempio, al termine di una relazione amorosa finita male);6.  Scambiare immagini intime con il proprio partner può essere divertente e trasgressivo. Bisogna però sempre ricordare che una volta condivise, se ne perderà definitivamente il controllo: l’immagine potrà essere condivisa su vari gruppi di messaggistica istantanea, postata su social Network o pubblicata su siti web;7.  Se ci si accorge che su internet circolano immagini sessualmente esplicite riguardanti la propria persona, è fondamentale chiedere aiuto e denunciare! Non bisogna vergognarsi e bisogna capire che chi ha sbagliato è chi ha condiviso l’immagine;8. È necessario conservare tutto ciò che può essere utile alle Forze di Polizia per identificare l’autore del fatto: si consiglia di non cancellare le chat in cui si viene minacciati o diffamati, le immagini e i video in cui si è ritratti in atteggiamenti intimi che vengono divulgati, l’ID del profilo con cui viene commesso il fatto e l’URL dei siti su cui i file multimediali vengono pubblicati;9. Ogni storia è diversa dalle altre. Spesso su internet non si trovano tutte le risposte di cui si ha bisogno. Se si ha necessità di confrontarsi sulla situazione che si sta vivendo o richiedere maggiori informazioni, è possibile scrivere alla Polizia Postale e delle Comunicazioni sul sito commissariatodips.it o, in alternativa, recarsi personalmente presso qualunque ufficio di polizia per ricevere aiuto. Se si è in pericolo, contattare il numero unico di emergenza 112.------------------------------------------------------------------------------------------------------A Legnano l’associazione Auser Filo Rosa gestisce il Centro antiviolenza che si trova in viale Pasubio, 21    Tel. 348 321 2482.  Fa parte della rete antiviolenza Ticino-Olona istituita e finanziata da Regione Lombardia e collegata al numero verde nazionale 1522 attivo 24 h su 24.
Simona Grumelli socia di Auser Filo Rosa  

Fa parte della rete antiviolenza Ticino-Olona istituita e finanziata da Regione Lombardia e collegata al numero verde nazionale 1522 attivo 24 h su 24.
Altre socie CIF con la Presidente di Soroptimist International Anna Maria Rampini, Ada Colombo del direttivo Innerwill Ticino Olona e la Presidente della commissione femminile Pari Opportunità Paola Barbazza
Cerimonia di bollatura con il francobollo che denuncia la violenza sulle donne
CIF: via Matteotti,3 Legnano tel 3716128410    mail. ciflegnano@libero.it     blog:centroitalianofemminilelegnano.blogspot.it







venerdì 13 giugno 2025

Anno scolastico 2024-2025

 L’anno scolastico 2024/2025 si è concluso ed è giunto il momento di fare un bilancio del progetto del CIF – CentroItaliano Femminile – “ANCH’IO STO BENE IN ITALIA”.

Questo progetto si propone di aiutare bambini/e e ragazzi/e stranieri nell’apprendimento della lingua italiana: una

comunicazione e una comprensione più agevole favoriscono sia il rendimento scolastico che l’inserimento nel gruppo

dei compagni.

L’attività viene svolta all’interno delle classi in piccoli gruppi o singolarmente. Il confronto con i docenti è stato

fondamentale, sia per l’individuazione di necessità e problemi, sia per le strategie di lavoro da attuare.

Quest’anno siamo state presenti nelle scuole primarie Rodari e Mazzini a Legnano, nelle scuole primaria e secondaria

di S. Vittore Olona e nella scuola secondaria di S. Giorgio. Sono state coinvolte 14 nostre volontarie per un totale di 63

ore settimanali. I bambini/e seguiti sono stati 17 provenienti da molteplici Paesi: Honduras, Senegal, Egitto, Costa

D’Avorio, Romania, Pakistan, Bangladesh, Albania, Venezuela e Repubblica Domenicana.

Le nostre volontarie si sono trovate di fronte a situazioni delicate e non sempre facili, legate al vissuto pregresso dei

bambini e delle loro famiglie, che si sommano alle loro difficoltà di apprendimento.

Crediamo tuttavia che queste siano le sfide che la scuola, e più in generale l’intera società, sono chiamate ad

affrontare per dare a questi ragazzi gli strumenti necessari per realizzarsi sia come singoli individui che come elementi

costitutivi dell’intera comunità.

Durante l’incontro di fine anno le nostre volontarie, erano sorridenti e gratificate non solo per i risultati ottenuti a

scuola, ma per aver vissuto tante realtà ed emozioni. La gioia dei bambini, la loro esuberanza, l’attesa dell’incontro, lo

scambio vicendevole del proprio quotidiano: tutte esperienze che hanno arricchito anche loro stesse

Da parte delle insegnanti è stato espresso un vivo apprezzamento per la disponibilità donata con costanza durante

tutto l’anno scolastico e si augurano che questa collaborazione possa continuare anche in un futuro prossimo. Nel

frattempo la nostra attività non si ferma poiché alcune di noi parteciperanno ad un campus estivo della durata di 9

giorni alle scuole Rodari con 53 bambini: tema del progetto “La filosofia con i bambini”.

Ci fa piacere anche riportare alcune brevi testimonianze delle docenti coinvolte

Ecco quella di CRISTINA LOMAZZI, Funzione Strumentale Intercultura ICS Carducci di San Vittore Olona

“Il nostro Istituto Carducci ha una presenza importante di alunni con background migratorio che necessitano di

interventi mirati per apprendere la lingua italiana nel minor tempo possibile. Purtroppo i fondi a disposizione delle

nostre scuole sono pochi e non permettono di rispondere alle esigenze di tutti loro. Da diversi anni ci regala il suo

tempo la cara Miranda , che ha supportato nel percorso didattico tanti nostri alunni. Quest'anno il CIF ci ha portato

altre quattro volontarie: Natalina , Francesca , Fiorella e Barbara. Cosi come Miranda, sono tutte donne straordinarie,

con alle spalle esperienze diverse, che ci hanno offerto le loro competenze con generosità. Ognuna di loro si è

presentata ogni mattina con il sorriso, con tanta pazienza e con serio impegno. Siamo davvero grate a loro, a tutto il

CIF e alla sua Presidente Graziella Zambello per il loro preziosissimo contributo: per aver scelto di esserci per i nostri

bambini e ragazzi. Grazie!”

Anche Barbara Mussi, referente intercultura della scuola primaria Rodari ha voluto mandarci la sua testimonianza

Nell'anno scolastico 2024-25 la scuola primaria Rodari ha beneficiato del supporto di diverse volontarie del CIF –

Centro Italiano Femminile. Le volontarie hanno supportato diversi bambini stranieri affiancandoli

nelle attività di classe, sempre secondo le indicazioni fornite dalle insegnanti.

Il rapporto che si è instaurato tra le volontarie e le insegnanti, così come quello con gli alunni, è stato di piena

collaborazione ed ha costituito un apporto preziosissimo per la scuola.

Tutte le insegnanti hanno espresso piena soddisfazione per l'aiuto ricevuto, per la serietà e puntualità con cui è stato

portato avanti e per la sensibilità dimostrata verso i bambini.


Non possiamo che augurarci che questa collaborazione continui anche il prossimo anno.

Rinnovo ancora una volta un immenso grazie al CIF che da anni regala alla nostra scuola un importantissimo supporto.

venerdì 30 maggio 2025

Da Sempione news

 


Il pomeriggio di sabato 24 maggio, nell’Atelier Ferioli di piazza San Magno si è concretizzato l’incontro tra impegno e arte, letteratura e fotografia. In occasione del vernissage della mostra Ultima cena di una migrante (qui la nostra presentazione), la stessa si è arricchita di un prezioso contributo, con le fotografie di Alessandro Uttaro.

A presentarle, con l’artista legnanese, la scrittrice Laura Campiglio e Pino Bravin, autore delle pagine ispiratrici. Presente l’assessora all’Istruzione Ilaria Maffei, le volontarie del Cif e Anna Prada che ha letto brani del testo “galeotto”.

Il tutto è infatti partito da un’idea che Vittoriano Ferioli aveva in serbo da anni, maturata all’insegna dei ravioli del titolo di un racconto di Pino Bravin, che narrava del viaggio di una donna dalla Romania a Milano in autobus, pubblicato in Attorno a un lago attorno a un letto (2011), tre racconti illustrati dallo stesso Ferioli.

Graziella Zambello, presidente della sezione legnanese del Centro Italiano femminile, ci dice come le foto rappresentano “Donne reali ospitate alla Croce Rossa Italiana di Legnano, alle quali il Cif dà accoglienza andandole a trovare, per incontrarle e fare con loro attività varie, per capire quali siano i loro bisogni e capacità, dall’approfondire la conoscenza della lingua alla manualità, per esempio abbiamo regalato una macchina da cucire alla croce Rossa perché abbiamo visto che c’era chi già aveva esperienza in questo campo, nella speranza di un futuro lavoro, comunque stimolo a credere in se stesse e nelle proprie capacità”.

Parliamo di persone provenienti da Senegal, Costa d’Avorio, Tunisia, che parlano francese, inglese, alcune solo arabo quindi, continua Zambello “Ci piacerebbe che questo progetto divenisse itinerante, quel che ci preme è infatti far capire che non si tratta di entità vaghe, ma di persone vere con problematiche reali, con i dolori di un passato pesante e un futuro incerto, questo il messaggio che vogliamo dare.”

Per Alessandro Uttaro, (romano, vive a Legnano da un paio d’anni) “Il progetto nasce da uno studio dell’istituto Italiano di Fotografia, che ha chiesto agli studenti di cui faccio parte di sviluppare un tema relativo alle donne e in modo più ampio alle problematiche legate al mondo femminile. Ho pensato alle migranti e alle difficoltà che devono affrontare, e il destino mi ha fatto incontrare Graziella, così, quando ho visto che il Cif era molto attivo su questi temi, le ho scritto e parlando con lei ho capito che c’era la possibilità di fare quello che desideravo, e così sono nati questi ritratti di ‘Anonime’ per dare voce e visibilità alla resilienza delle donne” già esposti lo scorso marzo nella Biblioteca di Legnano (qui il nostro articolo).

La mostra sarà visitabile fino all’8 giugno. Info e visite: 335 65 68 043.

Gigi Marinoni

  


   






sabato 12 aprile 2025

 


COM’ E’ ANDATA?


L’evento Girl Power, organizzato dal Centro Italiano Femminile di Legnano il 29 e il 30 marzo scorsi, ha richiamato un notevole afflusso di visitatrici di tutte le età attirate dai numerosi capi di abbigliamento di firma donati dalle clienti della Boutique Lorenzo di Legnano.

La vendita benefica ha permesso una raccolta fondi da parte del Centro Italiano Femminile che eroga il ricavato principalmente a sostegno di donne che vivono situazioni di grave difficoltà.

Ringraziamo con tutto il cuore Maria e Lorenzo Bossi per essersi spesi con generosità e determinazione per la riuscita dell’iniziativa . Ancora una volta l’energia che si è creata ha reso concreti obiettivi di solidarietà. E’ bastato unire varie sensibilità: quella delle clienti che donano , quella di Maria e Lorenzo, delle volontarie del CIF, e quella delle donne che donano denaro in cambio di abiti, ben coscienti del fatto che il ricavato servirà ad aiutare chi ne ha bisogno. Senza dimenticare che la Famiglia Legnanese ha offerto l’utilizzo della sede prestigiosa di villa Jucker. Tutto questo circolo virtuoso ci ha permesso di raccogliere in due giorni la cifra di Euro 7.800

Il CIF ha deciso di donare 2.500 all’associazione Filo Rosa Auser che gestisce il Centro antiviolenza di Legnano. La somma restante andrà a sostegno delle opere di solidarietà del CIF: sia a favore di donne che si rivolgono al servizio Ascolto Donna, sia per i bisogni degli alunni stranieri che le volontarie CIF sostengono in alcune scuole della città , per 2 adozioni a distanza , per una borsa di studio ad una studentessa meritevole e per bisogni vari che possono nascere in associazione.

Un gran risultato!!!

Grazie ancora a tutte voi e a tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita di questa iniziativa.




domenica 30 marzo 2025

DA SEMPIONE NEWS

 



“Girl Power – da donna a donna”, la solidarietà femminile delle Volontarie del CIF

Un cerchio virtuoso di solidarietà femminile a 360 gradi

Legnano – La splendida cornice di Villa Jucker ha ospitato sabato 29 marzo la prima giornata dedicata all’evento benefico “Girl Power – da Donna a Donna” organizzato dal CIF, Centro Italiano Femminile. Giunto alla terza edizione con l’obiettivo di raccogliere fondi per aiutare donne in situazioni di fragilità, è un esempio di solidarietà a 360 gradi.

La forza delle donne, la forza della solidarietà sono il cuore pulsante del Centro Italiano Femminile. Una realtà associativa di volontariato con sede a Legnano che opera in campo civile, sociale e culturale. Nel 2026 festeggerà 30 anni di presenza sul territorio.

Anche quest’anno le sale di Villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese, diventano location per l’esposizione di abiti di firma e di seconda mano, donati al CIF dalle clienti della boutique Lorenzo di Legnano. I titolari, Lorenzo e Maria Bossi, sensibili al progetto, si sono impegnati con costanza per recuperare i capi, ricevendo risposte altrettanto sentite partecipative.

CIF:  Un cerchio di solidarietà per abbracciare l’universo femminile a 360 gradi

“Si tratta di una raccolta fondi che si concretizza attraverso una catena di solidarietà: donne che regalano i loro abiti e accessori molti dei quali di firma, i titolari della Boutique Lorenzo (che ringraziamo come la Famiglia Legnanese che concede gli spazi delle Sale) li raccolgono e li controllano, le volontarie del CIF che li dispongono nelle sale e organizzano la vendita, altre donne che li acquistano. Il ricavato servirà ad aiutare donne in difficoltà. Vuole essere un circolo virtuoso: da donna a donna. Un cerchio che abbraccia l’universo femminile e crea sinergia tra donne”- spiega la Presidente del CIF. Graziella Zambello.

“Donne unite in un progetto solidale a favore di altre donne. Sarà inoltre l’occasione per riflettere sul significato del riuso di capi “già amati” e quindi ben conservati e di contro sul grave impatto ambientale causato dalla cosiddetta fast fashion che induce ad acquisti compulsivi di capi a basso prezzo e di cattiva qualità che hanno vita brevissima e si basa sullo sfruttamento dei lavoratori. Il motto è “comprare meno e meglio” – sottolineano le Volontarie del CIF, Volontarie con la V maiuscola nella loro intraprendenza ed empatia.

L’evento benefico è stata occasione anche per inaugurare la mostra “Anonime” a cura del fotografo Alessandro Uttaro. Una mostra fotografica che ritrae donne dal volto volutamente non visibile. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con il CIF, Centro Italiano Femminile sezione di Legnano, in omaggio non solo alla Giornata Internazionale della Donne ma soprattutto a tutte le donne che attraverso impegno, dedizione e supporto sostengono le donne immigrate offrendo loro visibilità e voce.

ono ritratti di donne immigrate non riconoscibili nei volti per volontà della Croce Rossa Italiana che le ospita. Ogni donna porta con sé un percorso unico, ricco di esperienza, sacrifici e sogni.

Storie invisibili che vengono enfatizzate dai volti non riconoscibili quale metafora della loro anonimizzazione sociale ma anche come invito a riflettere sulla complessità di ciascuna vita.

L’evento benefico è ancora visitabile per l’intera giornata di domenica 30 marzo con orario dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30.

Michela Manzotti




lunedì 17 marzo 2025

Il Centro Italiano Femminile chiude " Marzo in rosa " dedicato alle donne con l'evento :