Lettera scritta da Don Marco Paleari ,ex guida spirituale dell'associazione per diversi anni, in occasione della giornata internazionale contro la violenza.
MISOGINIA CLERICALE - Mi ha
sempre urtato la violenza, specialmente quella gratuita e quella sulle persone
inermi.
Io sono della "vecchia
scuola" in cui "le donne non si sfiorano nemmeno con un fiore" e
"alle donne si cede sempre il passo".
·
Non
che io non abbia i miei peccati in proposito.
Penso che non possiamo
nasconderci che la storia (quella passata e anche l'attuale) annoveri
innumerevoli atteggiamenti misogini dei ministri ordinati e di chi
"bazzica" i nostri ambienti.
Sembra impietoso farne una rapida
carrellata - seppur incompleta, disorganica e che non tiene conto di qualche
rara eccezione - ma se non li snidiamo, non li additiamo, non ce li strappiamo
via... non saremo autentici né tantomeno credibili.
1. La misoginia va a braccetto
con il clericalismo, denunciato più volte da papa Francesco; e il clericalismo
affonda le sue radici in un'errata concezione del potere.
- i posti in vista nelle
celebrazioni eucaristiche; le poltrone nei banchetti; le foto di
rappresentanza... tutti maschi e nessuna donna;
- i responsabili di uffici, i
presidenti di commissioni, i portavoce... tutti maschi e nessuna donna;
- donne che - per essere
considerate e magari poste in qualche ruolo di rilievo - devono assumere stili
"maschili" o acquattarsi in forme di subalternità.
2. La sottovalutazione della
donna dipende anche da un secolare gap di formazione, che prosegue in un
tragico circolo vizioso:
- anni di formazione teologica
riservata ai chierici maschi;
- smisurata letteratura
teologica e spirituale scritta da uomini, con la sola prospettiva maschile;
- inadeguata formazione delle
consacrate e dei laici (in questo punto, accomunati).
3. Consapevole o inconsapevole
sottomissione ad un impianto sociale patriarcale, anche quando avremmo potuto
scrollarcelo di dosso:
- donne segretarie e raramente
co-responsabili;
- donne addette alle pulizie e
all'ordine delle sacrestie o delle abitazioni dei vescovi o dei preti e uomini
a preparare le celebrazioni o con le gambe sotto il tavolo nei pranzi;
- suore in balìa delle decisioni
di vescovi, parroci, cappellani.
4. Insuperabile (??) sospetto
nei confronti della sessualità (specialmente femminile, mai ascoltata né
compresa):
- battute misogine durante le
lezioni di preti formatori o cattedratici;
- predicazione moralistica dall'ambone;
- resistenze ad accogliere donne
tra i ministranti o tra i ministri straordinari (sigh!) della Eucarestia.
Anche queste sono violenze.
Per i credenti in Cristo la
denuncia e l'indignazione non sono anzitutto questione di femminismo o di
rivendicazione: è in gioco l'omicidio della metà delle originalità che il
Creatore ha donato al genere umano. E che avrebbe regalato anche alla sua
Chiesa.
don Chisciotte Mc, 201125
Grazie don Marco,letta e riletta, non sa che piacere leggere queste righe,vorrei aggiungere altre considerazioni, ma mi auguro di farlo appena possibile con un incotro, x ora grazie ancora
RispondiEliminaCaro don Marco la Sua lettera mi ha colpito e ritengo possa essere lo spunto x un auspicabile incontro.fiduciosa La ringrazio
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