venerdì 22 gennaio 2021

 

                                          Ho avuto il  COVID  ( Rosa Romano )

Ebbene ho avuto il Covid! E anche in forma abbastanza importante con inizio di polmonite interseziale.

Curata a casa, sola, con quasi tutta la rete parentale in isolamento fiduciario, il medico di base a sua volta ammalato di Covid e tante sensazioni, pensieri e paure.

Due intere settimane murata dentro, la spesa e le medicine lasciate dal figlio davanti alla porta, la gentilezza di qualche vicina di casa, tante telefonate e messaggi anche da chi non te lo saresti aspettato.

Due intere settimane per riflettere, pesare le carenze strutturali e apprezzare le eccellenze delle persone.

E se da un lato esprimo apprezzamento per il comportamento dei sanitari, ospedale, etc, dall’altra lamento la mancanza del territorio.

Le Usca? Cosa sono? Dove sono? . Ho scoperto solo alla fine della mia malattia che a Parabiago c’è n’è una.

E come si fa a raggiungerli?

Quando di notte ti sale la febbre, la saturometria arriva a 90 e tu, sola e impaurita, non sai se chiamare il 112 (con tutta la danza che tale chiamata comporta) o prendere una Tachipirina e sperare che venga presto mattino, che fai?

E tuttavia ammetto che tra i malati curati a casa ( che sono più della maggioranza) sono stata fortunata. Una sanitaria dell’Ats mi ha chiamato per conoscere i possibili contagi, e poi mi ha richiamato per fissare l’appuntamento per il tampone che finalmente si è rivelato negativo.

Purtroppo non è stato così per altri positivi o in isolamento. Stanno aspettando di avere l’accesso alla piattaforma per prenotare il tampone, ma quando ottengono tale possibilità si accorgono che devono aspettare chiusi in casa ancora parecchi giorni.

Non è colpa di nessuno. La situazione è precipitata, dappertutto, a partire dalla televisione e giornali, si monitora giorno dopo giorno la situazione degli ospedali, dei pronto soccorso e delle terapie intensive.

Della massa sommersa di positivi non ospedalizzati e neppure asintomatici ( quindi con disturbi più o meno gravi) purtroppo non parla nessuno. Eppure è semplice. Basta fare una sottrazione ogni volta. 30000 positivi, 1000 ospedalizzati... e gli altri 29000? Non esistono.

Dimenticati. Non fanno notizia. Però ci sono con i loro problemi, paure e bisogni.

I comuni si attivano, anche a Legnano prontamente

è stato creato il Coc. Personalmente conosco le strutture che ne fanno parte e volendo avrei potuto chiamare più di una persona, ma chi è solo e ha poche risorse di conoscenze e informazioni che fa?

Ripeto. Ciò che è mancato è un supporto sanitario territoriale. Non c’è e se c’è non si conosce.


1 commento:

  1. Un altro esempio di resilienza tutta al femminile attraverso la testimonianza di chi non è stata solo spettatrice, ma ha sperimentato di persona e con coraggio il Covid.

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