Ho avuto il COVID ( Rosa Romano )
Ebbene ho
avuto il Covid! E anche in forma abbastanza importante con inizio di polmonite
interseziale.
Curata a
casa, sola, con quasi tutta la rete parentale in isolamento fiduciario, il
medico di base a sua volta ammalato di Covid e tante sensazioni, pensieri e
paure.
Due intere
settimane murata dentro, la spesa e le medicine lasciate dal figlio davanti alla
porta, la gentilezza di qualche vicina di casa, tante telefonate e messaggi
anche da chi non te lo saresti aspettato.
Due intere
settimane per riflettere, pesare le carenze strutturali e apprezzare le
eccellenze delle persone.
E se da un
lato esprimo apprezzamento per il comportamento dei sanitari, ospedale, etc,
dall’altra lamento la mancanza del territorio.
Le Usca?
Cosa sono? Dove sono? . Ho scoperto solo alla fine della mia malattia che a
Parabiago c’è n’è una.
E come si fa
a raggiungerli?
Quando di notte
ti sale la febbre, la saturometria arriva a 90 e tu, sola e impaurita, non sai
se chiamare il 112 (con tutta la danza che tale chiamata comporta) o prendere
una Tachipirina e sperare che venga presto mattino, che fai?
E tuttavia
ammetto che tra i malati curati a casa ( che sono più della maggioranza) sono
stata fortunata. Una sanitaria dell’Ats mi ha chiamato per conoscere i
possibili contagi, e poi mi ha richiamato per fissare l’appuntamento per il
tampone che finalmente si è rivelato negativo.
Purtroppo
non è stato così per altri positivi o in isolamento. Stanno aspettando di avere
l’accesso alla piattaforma per prenotare il tampone, ma quando ottengono tale
possibilità si accorgono che devono aspettare chiusi in casa ancora parecchi
giorni.
Non è colpa
di nessuno. La situazione è precipitata, dappertutto, a partire dalla
televisione e giornali, si monitora giorno dopo giorno la situazione degli
ospedali, dei pronto soccorso e delle terapie intensive.
Della massa
sommersa di positivi non ospedalizzati e neppure asintomatici ( quindi con
disturbi più o meno gravi) purtroppo non parla nessuno. Eppure è semplice.
Basta fare una sottrazione ogni volta. 30000 positivi, 1000 ospedalizzati... e
gli altri 29000? Non esistono.
Dimenticati.
Non fanno notizia. Però ci sono con i loro problemi, paure e bisogni.
I comuni si
attivano, anche a Legnano prontamente
è stato
creato il Coc. Personalmente conosco le strutture che ne fanno parte e volendo
avrei potuto chiamare più di una persona, ma chi è solo e ha poche risorse di
conoscenze e informazioni che fa?
Ripeto. Ciò
che è mancato è un supporto sanitario territoriale. Non c’è e se c’è non si
conosce.
Un altro esempio di resilienza tutta al femminile attraverso la testimonianza di chi non è stata solo spettatrice, ma ha sperimentato di persona e con coraggio il Covid.
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