martedì 6 aprile 2021

 

La "guerra" di oggi: lettera al mio caro papà Francesco

 

Caro papà oggi è la tua festa ti scrivo questa lettera non solo per farti gli auguri ma anche per dirti che stiamo vivendo un periodo cupo e difficile. Un mostriciattolo invisibile e sconosciuto di nome Coronavirus ci ha dichiarato guerra e sta dilagando in tutto il mondo lasciando sul terreno milioni di morti. Tu puoi capire bene cosa voglio dirti perché la Guerra l'hai combattuta in Prima Linea al Fronte e di anni ne hai fatto ben otto!!! Credimi, però, questa è una guerra ancora più bastarda non convenzionale, combattuta ad armi impari perché non si conosce l'avversario. I nostri campi di battaglia sono le Case e il Fronte di Prima Linea sono gli Ospedali. Non si combatte con il fucile, né con i cannoni o le bombe, ma con siringhe, respiratori, tubicini, farmaci. Gli operatori devono vestirsi come marziani con guanti, occhiali e mascherine per non essere colpiti e annientati.

Pensa come sono strane queste guerre del nuovo millennio!!! Ora gli ospedali sono stracolmi di malati, il personale sanitario scarseggia perché è stato in gran parte ferito e tanti di loro sono anche caduti ma soprattutto mancano le munizioni. Ogni giorno è un bollettino di morte!!!

Ci hanno detto di non uscire di casa, hanno chiuso scuole, negozi, fabbriche, uffici, bar, musei, parchi e luoghi di aggregazioni, perché se rispettiamo queste regole formeremo un grande e grosso esercito e saremo in grado di far indietreggiare e sconfiggere il nemico. La primavera si sta svegliando, gli alberi hanno messo le gemme, i fiori si schiudono, ma tutto avviene in perfetta solitudine sembra che anche il canto degli uccellini si sia di colpo smorzato. Per le strade regna il silenzio, i contatti con le persone sono solo telefonici e corrono via Web. Ovunque regna la paura e lo smarrimento. Si canta e si prega dalle finestre per farci forza l'uno con l'altro. Come ogni anno avrei voluto farti visita con un mazzo di fiori al cimitero ma mi è impossibile perché è stato chiuso anche quello. Allora ho acceso un lumino e l'ho messo fuori dalla finestra a dimostrazione che ti penso e ti voglio bene.

 

Angela Manfredi

Legnano, 2 aprile 2020

 

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