La "guerra" di oggi: lettera
al mio caro papà Francesco
Caro papà oggi è la tua festa ti scrivo questa lettera non solo
per farti gli auguri ma anche per dirti che
stiamo vivendo un periodo cupo e difficile. Un mostriciattolo invisibile e sconosciuto di nome Coronavirus ci ha
dichiarato guerra e sta dilagando in tutto il mondo lasciando sul terreno
milioni di morti. Tu puoi capire
bene cosa voglio
dirti perché la Guerra l'hai combattuta in Prima Linea al Fronte
e di anni ne hai fatto ben otto!!! Credimi, però, questa è una guerra ancora più bastarda non convenzionale,
combattuta ad armi impari perché non
si conosce l'avversario. I nostri campi di battaglia sono le Case e il Fronte
di Prima Linea sono gli Ospedali. Non
si combatte con il fucile, né con i cannoni o le bombe, ma con siringhe, respiratori, tubicini, farmaci. Gli operatori
devono vestirsi come marziani con guanti,
occhiali e mascherine per non essere
colpiti e annientati.
Pensa come sono strane
queste guerre del nuovo millennio!!! Ora gli
ospedali sono stracolmi di malati, il personale sanitario
scarseggia perché è stato in gran parte ferito e tanti di loro sono anche caduti ma soprattutto
mancano le munizioni. Ogni giorno è un bollettino di morte!!!
Ci hanno detto di non uscire di casa, hanno chiuso scuole,
negozi, fabbriche, uffici, bar, musei,
parchi e luoghi di aggregazioni, perché se rispettiamo queste regole formeremo
un grande e grosso esercito
e saremo in grado di far indietreggiare e sconfiggere il nemico. La primavera
si sta svegliando, gli alberi hanno messo le gemme, i fiori si schiudono, ma
tutto avviene in perfetta solitudine
sembra che anche il canto degli uccellini si sia di colpo smorzato. Per le strade regna il silenzio,
i contatti con le persone sono solo telefonici e corrono via Web. Ovunque regna la paura e lo
smarrimento. Si canta e si prega dalle finestre per farci forza l'uno con l'altro. Come ogni anno avrei voluto farti visita con un mazzo di fiori al cimitero
ma mi è impossibile perché è stato chiuso anche quello. Allora ho acceso
un lumino e l'ho messo fuori dalla finestra
a dimostrazione che ti penso e ti voglio
bene.
Angela Manfredi
Legnano, 2 aprile 2020
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