sabato 3 aprile 2021

 

Una strana domenica di Pasqua

 

Le campane della Chiesa Beato Cardinal Ferrari oggi si sono “slegate”, tornano a suonare festosamente a lungo, i rintocchi si fondono con quelli di altre chiese formando un'unica risonanza armoniosa e solenne per annunciare alla città la Resurrezione di Gesù. Il prato del mio giardino ha indossato il vestito più bello, quello verde con le margheritine bianche, la forsythia si è tinta di giallo, i rami frondosi degli alberi offrono al cielo boccioli di infiniti colori. Le api roteano sui fiori odorosi emettendo vibrazioni di violino, gli uccelli si librano festosi nel cielo saltando da un ramo all’altro mentre le lucertole si rincorrono timidamente apprestandosi alla danza dell'amore. Le tartarughe, ancora sporche di terra, si sono affacciate da poco alla nuova stagione e mangiano lentamente tenere foglioline di rucola. È una bella domenica di sole. È una domenica di festa. È la festa della Pesach dall’aramaico “passare oltre”. È la festa della Liberazione per gli ebrei e della Resurrezione per i cristiani. È il giorno della rinascita, del trionfo, della vita. È la domenica di Pasqua! Ma questa è una strana domenica di Pasqua! È la Pasqua del duemilaventi! Non ci sono fedeli che si recano in Chiesa per la Messa, né ragazzini che si preparano al Sacramento della Prima Comunione e mancano anche i canti liturgici accompagnati dal suono dell'organo che inneggiano alla Gloria. È rimasto solamente il silenzio cupo delle strade che fa da cassa di risonanza al suono giocoso delle campane!

È la Pasqua da trascorrere chiusi in casa uniti tutti nella preghiera insieme a Papa Francesco che attraverso la televisione, con voce roca e sofferente, manda al mondo intero parole di conforto e di speranza. È davvero doloroso vedere il Santo Padre celebrare la Messa ed impartire la Benedizione Urbi et Orbi in solitudine, in una San Pietro vuota. Per un attimo scompare il Sommo Pontefice e compare l'uomo con tutta la sua umanità e fragilità. Sin da bambina ho vissuto questa domenica come un grande giorno di festa. Mi ricordo che, per l'occasione, mia madre mi addobbava come fossi una bambolina con un grande fiocco in testa, il vestitino nuovo e le scarpette di vernice nera sopra le calzette bianche per andare a Messa  insieme alla mia famiglia nella Chiesa del Vescovado.

Devo ammettere, però, che non ci andavo tanto volentieri, mi distraevo frequentemente perché la Messa era lunga e per lo più recitata in latino e così, nell'attesa di ritornare a casa a gustare il buon pranzo che la mamma   aveva preparato sin dalle prime ore del mattino e a scartare il colorato uovo di cioccolato, guardavo distrattamente i cupi dipinti appesi alle pareti della navata. Ah il pranzo di Pasqua, ci teneva uniti tutti festosamente intorno al tavolo! Il pranzo era succulento e ricco, si misurava sempre con la solennità della festa; tra le tante cose non mancava mai la pasta “china” al forno, l'agnello con le patate e la famosa “cuzzupa” all’anice con sopra l'uovo sodo. E poi le lunghe passeggiate sulla spiaggia a raccogliere conchiglie e sassi colorati…Formidabili quegli   anni! Oggi è la domenica di Pasqua ma non si esce, non si regalano le uova di cioccolato ai bambini, si scartano le colombe assieme ai nonni nelle case di riposo, non si incontrano gli amici e non si sorride più alle persone andate. Oggi, ai tempi del Coronavirus, la vita è sospesa, il tavolo della festa quasi vuoto, il pranzo modesto, le famiglie divise. Si aspetta e si attende…ma passerà. Sì passerà anche questa Pasqua! Arriverà il giorno in cui torneremo a camminare per le strade di Legnano o di Milano, passeggeremo nel parco Castello o nel parco di Versailles, andremo in pizzeria con gli amici, riprenderemo a nuotare, a scalare montagne, a lavorare, a viaggiare, a sorridere ai bambini, ad abbracciare i nonni, a tenerci per mano. Ci riuniremo ancora festosi intorno al tavolo per il pranzo della domenica di Pasqua, e torneranno nuovamente la campane “slegate” della Chiesa Beato Cardinal Ferrari a suonare festosamente a lungo e i suoi rintocchi si riuniranno ancora con quelle delle altre chiese per formare un'unica risonanza armoniosa e solenne per annunciare al mondo la rinascita, il trionfo, la vita. Ma questa è…una strana domenica di Pasqua.

 

Angela Manfredi

Legnano, 12 aprile 2020

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