lunedì 20 aprile 2015

 

                     CONDIVIDERE  PER   MOLTIPLICARE

Il Centro Italiano Femminile con il servizio “Ascolto donna” si propone come punto di ascolto telefonico  e di consulenza legale e psicologica; si prende cura soprattutto di donne sole o con figli a carico creando insieme a loro  dei progetti di vita che possano accompagnarle in un cammino sociale, culturale ed economico fino a renderle indipendenti; per le straniere si aggiunge la difficoltà di aiutarle ad inserirsi in una società con stili di vita diversi dai loro.

Abbiamo seguito una donna straniera arrivata da sola in Italia, quando c’è stato il boom delle badanti .Due figli, all’inizio lasciati nel paese d’origine e poi fatti arrivare nel nostro Paese per motivi sociali e di sicurezza .Questa famiglia ha condiviso per alcuni anni una casa (una stanza in affitto)con un’altra famiglia connazionale .La mamma lavorava come collaboratrice domestica 3-4 ore la settimana in nero, ha iscritto i due ragazzi a scuola, non aveva i soldi per l’acquisto dei libri, inoltre avevano problemi di inserimento per la lingua e sono stati bocciati.

Cosa è stato fatto per questa donna che ha chiesto aiuto?

Noi, referente e volontarie del servizio Ascolto donna, abbiamo concentrato la nostra attenzione su questa famiglia. Attraverso l’ascolto è nata un’empatia che ci ha permesso di creare un percorso da seguire insieme condividendo quegli atteggiamenti necessari per intraprendere il cammino della relazione d’aiuto.

Siamo riuscite a trovarle un lavoro in regola anche se part-time; in seguito, con un aiuto economico dato dall’associazione, la signora ha preso in affitto un piccolo appartamento. Per quanto riguarda i ragazzi, uno è stato inserito nel progetto regionale “vivere in Italia”, l’altro in un gruppo di aggregazione giovanile per favorire la socializzazione.

Punti positivi del sostegno attivato:

risolto il problema del lavoro ne consegue la regolarizzazione del permesso di soggiorno, una sistemazione abitativa più consona alla famiglia, si riesce a pagare l’assicurazione auto e si estinguono i debiti contratti.

La pratica attivata ha dato i suoi frutti sia alla famiglia che all’associazione.

La signora adesso è in grado di camminare da sola, anche se con difficoltà, ma sa, che in caso di grave necessità c’è sempre qualcuno alle spalle che le darà attenzione, ascolto, sostegno morale, aiuto.

 Condividendo amicizia e rispetto reciproco, ma soprattutto attivando le potenzialità della persona perché si senta in grado di fare, si possono risolvere tante difficoltà.

La storia di questa famiglia e la fiducia posta nei confronti delle volontarie ci ha restituito molta soddisfazione e ha dato valore a una disponibilità e a un’amicizia che dura da tempo e arricchisce la mente e l’anima, ci ha dato inoltre l’opportunità di metterci in relazione con una cultura diversa.

Riteniamo molto utile condividere queste storie di vita perché arricchiscono l’esperienza dei volontari, è un modo per farle diventare buone pratiche per tutti con il fine di costruire una rete di associazioni e  istituzioni, nella maggioranza dei casi , infatti,è necessaria una presa in carico condivisa della persona che vive una situazione di grave disagio.  

                                                                                                                                                                            Maria Teresa De Marco     referente " ascolto donna "

Lettera scritta da inviare a  expo@diocesi.milano.it 


                      

 

 

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