CONDIVIDERE PER MOLTIPLICARE
Il Centro
Italiano Femminile con il servizio “Ascolto donna” si propone come punto di
ascolto telefonico e di consulenza
legale e psicologica; si prende cura soprattutto di donne sole o con figli a carico
creando insieme a loro dei progetti di
vita che possano accompagnarle in un cammino sociale, culturale ed economico
fino a renderle indipendenti; per le straniere si aggiunge la difficoltà di
aiutarle ad inserirsi in una società con stili di vita diversi dai loro.
Abbiamo
seguito una donna straniera arrivata da sola in Italia, quando c’è stato il
boom delle badanti .Due figli, all’inizio lasciati nel paese d’origine e poi
fatti arrivare nel nostro Paese per motivi sociali e di sicurezza .Questa
famiglia ha condiviso per alcuni anni una casa (una stanza in affitto)con
un’altra famiglia connazionale .La mamma lavorava come collaboratrice domestica
3-4 ore la settimana in nero, ha iscritto i due ragazzi a scuola, non aveva i
soldi per l’acquisto dei libri, inoltre avevano problemi di inserimento per la
lingua e sono stati bocciati.
Cosa è stato
fatto per questa donna che ha chiesto aiuto?
Noi,
referente e volontarie del servizio Ascolto donna, abbiamo concentrato la
nostra attenzione su questa famiglia. Attraverso l’ascolto è nata un’empatia
che ci ha permesso di creare un percorso da seguire insieme condividendo quegli
atteggiamenti necessari per intraprendere il cammino della relazione d’aiuto.
Siamo
riuscite a trovarle un lavoro in regola anche se part-time; in seguito, con un
aiuto economico dato dall’associazione, la signora ha preso in affitto un
piccolo appartamento. Per quanto riguarda i ragazzi, uno è stato inserito nel
progetto regionale “vivere in Italia”, l’altro in un gruppo di aggregazione giovanile
per favorire la socializzazione.
Punti
positivi del sostegno attivato:
risolto il
problema del lavoro ne consegue la regolarizzazione del permesso di soggiorno,
una sistemazione abitativa più consona alla famiglia, si riesce a pagare
l’assicurazione auto e si estinguono i debiti contratti.
La pratica
attivata ha dato i suoi frutti sia alla famiglia che all’associazione.
La signora
adesso è in grado di camminare da sola, anche se con difficoltà, ma sa, che in
caso di grave necessità c’è sempre qualcuno alle spalle che le darà attenzione,
ascolto, sostegno morale, aiuto.
Condividendo amicizia e rispetto reciproco, ma
soprattutto attivando le potenzialità della persona perché si senta in grado di
fare, si possono risolvere tante difficoltà.
La storia di
questa famiglia e la fiducia posta nei confronti delle volontarie ci ha
restituito molta soddisfazione e ha dato valore a una disponibilità e a
un’amicizia che dura da tempo e arricchisce la mente e l’anima, ci ha dato
inoltre l’opportunità di metterci in relazione con una cultura diversa.
Riteniamo
molto utile condividere queste storie di vita perché arricchiscono l’esperienza
dei volontari, è un modo per farle diventare buone pratiche per tutti con il
fine di costruire una rete di associazioni e
istituzioni, nella maggioranza dei casi , infatti,è necessaria una presa
in carico condivisa della persona che vive una situazione di grave disagio.
Maria Teresa De Marco referente " ascolto donna "
Lettera scritta da inviare a expo@diocesi.milano.it
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