mercoledì 22 aprile 2015

Festa 26 Aprile 2015

“ CON-DIVIDERE PER MOLTIPLICARE “
Famiglie e stili di vita
La SANTA SEDE, la DIOCESI di MILANO, e CARITAS INTERNAZIONALE saranno presenti nello spazio espositivo di EXPO 2015 rispettivamente con un padiglione e un palinsesto di eventi e iniziative.
In occasione dell’evento, la Caritas Ambrosiana,Servizio per la Famiglia, Forum delle Associazioni Familiari della Lombardia anticipa una iniziativa che ha come obiettivo un cammino da percorrere insieme per :
  • -          Individuare delle risorse presenti nel nostro territorio
  • -          Riconoscimento delle buone pratiche e dei valori che le ispirano
  • -          Ascolto reciproco e condivisione delle esperienze
  • -          Consapevolezza delle risorse territoriali che possono generare scambi,confronti,aiuto reciproco.

Nell'organizzare l’evento sono stati  identificati  4 ambiti corrispondenti  alle realtà coinvolte : ABITARE, LAVORARE, CONSUMARE, PRENDERSI CURA.

Il Centro Italiano Femminile  è inserito nel gruppo  “ PRENDERSI CURA  “ insieme ad altre associazioni : AUSER, S. VINCENZO, CAV, AMICI  d i  SONIA, CARITAS REDENTORE, UNA CASA PER POLLICINO.

 I l CIF partecipa con la narrazione di una storia reale di una famiglia ,nella quale storia sono emersi  valori e buone pratiche :       
TESTIMONIANZA
Il Centro italiano Femminile con il servizio  ” Ascolto Donna “ si propone come punto di ascolto telefonico e di consulenza legale e psicologica; si prende cura  soprattutto di  donne sole o con figli a carico creando insieme a loro dei progetti di vita che possano accompagnarle in un cammino sociale ,culturale ed economico fino a renderle indipendenti ; per le straniere si aggiunge la difficoltà di aiutarle ad inserirsi  in unasocietà con stili di vita  diversi dalla loro.
 Abbiamo seguito una donna straniera arrivata da sola  in Italia,quando c’è stato il boom delle badanti. Due figli ,all’inizio lasciati nel paese d’origine e poi fatti arrivare in Italia per motivi sociali e di sicurezza.Questa  famiglia ha condiviso per alcuni anni una casa (una stanza in affitto )con un’altra famiglia connazionale. La mamma lavorava come  collaboratrice domestica 3- 4 ore la settimana in nero ,ha  iscritto i due ragazzi a scuola , non aveva i soldi per l’acquisto dei libri, inoltre  avevano problemi di inserimento per la lingua e sono stati bocciati.
 Cosa è stato fatto per questa famiglia che ha chiesto aiuto ?
 Noi, referente e volontarie del servizio“ Ascolto Donna “,abbiamo rivolto la  nostra  attenzione e disponibilità su questa famiglia .Attraverso l’ascolto è nata una empatia che ci ha permesso di creare un percorso da seguire insieme condividendo quegli atteggiamenti  necessari per intraprendere il cammino della relazione d’aiuto .Siamo riuscite a trovarle un lavoro in regola anche  se part-time,con un aiuto economico dato dall’associazione, la mamma ha preso in affitto un piccolo appartamento.I ragazzi ,uno è stato  inserito nel progetto regionale “ Vivere in Italia “ l’altro in un gruppo di aggregazione giovanile per  favorire la socializzazione
. Punti positivi del sostegno attivato :risolto il problema del lavoro, ne consegue la regolarizzazione del permesso di soggiorno, una sistemazione abitativa più consona alla famiglia, si riesce a pagare l’ assicurazione auto,  e si estinguono i debiti contratti
. La pratica attivata ha dato i suoi frutti sia a alla famiglia che all’associazione.
La famiglia ,adesso è in grado di camminare da sola, anche se con difficoltà, ma sa, che in caso di grave necessità c’è sempre qualcuno alle spalle che le dà attenzione, ascolto,sostegno morale ,aiuto.Condividendo amicizia e rispetto reciproco, ma soprattutto attivando le potenzialità della persona perché si senta in grado di fare,si possono risolvere tante difficoltà.
Questa famiglia ,da parte sua ,con la fiducia posta nei confronti  delle volontarie ci ha restituito molta  soddisfazione,  l’opportunità  di metterci in relazione con culture diverse e ha dato valore a una disponibilità e a un’amicizia che dura da tempo e arricchisce la mente e l’anima
Riteniamo molto utile condividere queste storie di vita perché arricchiscono l’esperienza dei volontari ,è un modo per farle diventare buone pratiche per tutti  con il fine di costruire una rete di associazioni e istituzioni,nella maggioranza dei casi, infatti, è necessaria una presa in carico condivisa della persona che vive una situazione di grave disagio.

                                                                                                              CIF .   LEGNANO

LE “  10 “  CHIAVI PER UNO STILE DI VITA PIU’FELICE
  1.         Dare-  fare qualcosa per gli altri.
  2.         Relazionarsi – Relazionare con le persone
  3.          Esercitarsi- Prendersi cura del proprio corpo
  4.          Apprezzare il mondo che ci circonda
  5.          Provare – Imparare sempre cose nuove
  6.          Avere obiettivi da raggiungere
  7.          Trovare – le risorse utili per fronteggiare le avversità
  8.          Emozione – Avere un atteggiamento positivo
  9.          Accettarsi per come siamo
  10.          Dare senso – Essere parte di qualcosa di più grande
 


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