“ CON-DIVIDERE PER
MOLTIPLICARE “
Famiglie e stili di
vita
La SANTA SEDE, la DIOCESI di MILANO, e CARITAS
INTERNAZIONALE saranno presenti nello spazio espositivo di EXPO 2015
rispettivamente con un padiglione e un palinsesto di eventi e iniziative.
In occasione dell’evento, la Caritas Ambrosiana,Servizio per
la Famiglia, Forum delle Associazioni Familiari della Lombardia anticipa una
iniziativa che ha come obiettivo un cammino da percorrere insieme per :
- - Individuare delle risorse presenti nel nostro territorio
- - Riconoscimento delle buone pratiche e dei valori che le ispirano
- - Ascolto reciproco e condivisione delle esperienze
- - Consapevolezza delle risorse territoriali che possono generare scambi,confronti,aiuto reciproco.
Nell'organizzare l’evento sono stati identificati 4 ambiti corrispondenti alle realtà coinvolte : ABITARE, LAVORARE,
CONSUMARE, PRENDERSI CURA.
Il Centro Italiano Femminile
è inserito nel gruppo “ PRENDERSI
CURA “ insieme ad altre associazioni :
AUSER, S. VINCENZO, CAV, AMICI d i SONIA, CARITAS REDENTORE, UNA CASA PER
POLLICINO.
I l CIF partecipa con
la narrazione di una storia reale di una famiglia ,nella quale storia sono
emersi valori e buone pratiche :
TESTIMONIANZA
Il Centro italiano Femminile con il servizio ” Ascolto Donna “ si propone come punto di
ascolto telefonico e di consulenza legale e psicologica; si prende cura soprattutto di donne sole o con figli a carico creando
insieme a loro dei progetti di vita che possano accompagnarle in un cammino
sociale ,culturale ed economico fino a renderle indipendenti ; per le straniere
si aggiunge la difficoltà di aiutarle ad inserirsi in unasocietà con stili di vita diversi dalla loro.
Abbiamo seguito una
donna straniera arrivata da sola in
Italia,quando c’è stato il boom delle badanti. Due figli ,all’inizio lasciati
nel paese d’origine e poi fatti arrivare in Italia per motivi sociali e di
sicurezza.Questa famiglia ha condiviso
per alcuni anni una casa (una stanza in affitto )con un’altra famiglia
connazionale. La mamma lavorava come
collaboratrice domestica 3- 4 ore la settimana in nero ,ha iscritto i due ragazzi a scuola , non aveva i
soldi per l’acquisto dei libri, inoltre
avevano problemi di inserimento per la lingua e sono stati bocciati.
Cosa è stato fatto
per questa famiglia che ha chiesto aiuto ?
Noi, referente e
volontarie del servizio“ Ascolto Donna “,abbiamo rivolto la nostra
attenzione e disponibilità su questa famiglia .Attraverso l’ascolto è
nata una empatia che ci ha permesso di creare un percorso da seguire insieme
condividendo quegli atteggiamenti
necessari per intraprendere il cammino della relazione d’aiuto .Siamo
riuscite a trovarle un lavoro in regola anche
se part-time,con un aiuto economico dato dall’associazione, la mamma ha
preso in affitto un piccolo appartamento.I ragazzi ,uno è stato inserito nel progetto regionale “ Vivere in
Italia “ l’altro in un gruppo di aggregazione giovanile per favorire la socializzazione
. Punti positivi del sostegno attivato :risolto il problema
del lavoro, ne consegue la regolarizzazione del permesso di soggiorno, una
sistemazione abitativa più consona alla famiglia, si riesce a pagare l’
assicurazione auto, e si estinguono i
debiti contratti
. La pratica attivata ha dato i suoi frutti sia a alla
famiglia che all’associazione.
La famiglia ,adesso è in grado di camminare da sola, anche
se con difficoltà, ma sa, che in caso di grave necessità c’è sempre qualcuno
alle spalle che le dà attenzione, ascolto,sostegno morale ,aiuto.Condividendo
amicizia e rispetto reciproco, ma soprattutto attivando le potenzialità della
persona perché si senta in grado di fare,si possono risolvere tante difficoltà.
Questa famiglia ,da parte sua ,con la fiducia posta nei
confronti delle volontarie ci ha
restituito molta soddisfazione, l’opportunità
di metterci in relazione con culture diverse e ha dato valore a una
disponibilità e a un’amicizia che dura da tempo e arricchisce la mente e
l’anima
Riteniamo molto utile condividere queste storie di vita
perché arricchiscono l’esperienza dei volontari ,è un modo per farle diventare
buone pratiche per tutti con il fine di
costruire una rete di associazioni e istituzioni,nella maggioranza dei casi,
infatti, è necessaria una presa in carico condivisa della persona che vive una
situazione di grave disagio.
CIF . LEGNANO
LE “
10 “ CHIAVI PER UNO STILE DI VITA
PIU’FELICE
- Dare- fare qualcosa per gli altri.
- Relazionarsi – Relazionare con le persone
- Esercitarsi- Prendersi cura del proprio corpo
- Apprezzare il mondo che ci circonda
- Provare – Imparare sempre cose nuove
- Avere obiettivi da raggiungere
- Trovare – le risorse utili per fronteggiare le avversità
- Emozione – Avere un atteggiamento positivo
- Accettarsi per come siamo
- Dare senso – Essere parte di qualcosa di più grande
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