mercoledì 13 gennaio 2021

                                                  

                                                      COVID-LOCKDOWN    ( Ornella )

Queste parole nel 2020 ci hanno accompagnato e ci accompagneranno ancora per lungo tempo, soprattutto nella memoria. Nei mesi della primavera tutti siamo stati costretti (per il bene nostro e di tutti gli altri) a rinchiuderci nella nostre case per cercare di fermare l’avanzata del Virus SARS-CO-V-2 detto COVID. Le uscite erano limitate solo per ragioni di necessità: acquistare generi alimentari, farmaci….. Diciamo che ci siamo riusciti, siamo stati ligi alle disposizioni governative e abbiamo in seguito ricevuto lodi da tutto il mondo per come ci siamo comportati. Certo è stato impegnativo! Per tutti. Anch’io mi sono adeguata, e, siccome sono vedova e rientro nella categoria delle “persone fragili” per l’età, un po’ ero già abituata a stare sola. Però questa volta è stato più difficile. Senza la vicinanza delle mie figlie e dei nipoti, senza le relazioni con le amiche , con le compagne di volontariato e associazione, bisognava trovare un modo per riempire le giornate. Allora mi sono organizzata. Ho mantenuto i contatti grazie alla tecnologia con telefonate, videochiamate con i familiari, con lo streaming ho potuto seguire la S.Messa e i rosari. Poi per il movimento fisico, salivo le scale condominiali a piedi (abito al 3° piano) e facevo camminate di circa mezz’ora ogni giorno nel cortile del palazzo e infine della ginnastica per gambe e schiena sul tappeto di casa. Rimaneva ancora tempo e allora non ho “spadellato” di più o rimesso in ordine gli armadi di casa come invece molte persone hanno fatto, ma ho disegnato, colorato mandala, risolto parole crociate, visto un po’ di più la TV, ascoltato musica e letto ancor più del solito. Devo dire che così organizzata sono riuscita a non annoiarmi troppo, anzi a periodo di chiusura finito mi sono detta che sono stata  brava e capace di resistere anche in quella situazione ed è anche vero che il detto “Ci si abitua a tutto” è veritiero. Certo la vicinanza e l’affetto delle figlie, dei nipoti e delle amiche sono stati fondamentali. Le loro chiamate giornaliere , la spesa che mi hanno procurato, un regalo inaspettato di un libro di mandala da colorare, dei fiori con un bel messaggio d’amore, mi hanno molto aiutata, perché un po’ di fatica nel vivere questa situazione nuova c’è stata. Mi ha  aiutata anche il mio carattere:  so sopportare, avere pazienza e positività e non ultimo mi ha aiutata la fede nel Signore e nella sua provvidenza e lo ringrazio per avermi donato questo mio modo di essere. Purtroppo so di molte donne che hanno vissuto male tutto questo e mi dispiace per loro. Spero possano trovare forza, amicizia e sostegno anche per il futuro che ci aspetta. Finalmente il 18 Maggio termina il lungo periodo di chiusura e ci è data la possibilità graduale di uscite con delle regole; piano piano si riprende in mano con gioia la vita apprezzandola ancora di più di prima, quando ci siamo dovuti confrontare con la possibilità della morte. Abbiamo avuto tempo per riflettere su questi temi importanti, che di solito non si affrontano e questo è stato un fatto positivo che ci è stato dato dal  “Nemico Covid”. Domande come: “Potrei morire anch’io” e allora “Cosa ho lasciato di mio nel mondo,  nella mia famiglia? Ho seminato bene, ho contribuito a rendere la  Terra su cui ho vissuto bella , migliore? Sono pronta a lasciare la vita? Sarò forte e coraggiosa quando sarà il momento?”. Ora che siamo in autunno ed è arrivata la grande impennata dei contagi, le domande e le paure si ripresentano. “Ce la  farò a superare anche questo momento?

2 commenti:

  1. Ancora una bella storia di resilienza in un periodo così difficile. Complimenti!

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  2. La storia termina con le domande fondamentali della vita e che alla vita danno senso

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