Una strana domenica
di Pasqua
Le
campane della Chiesa Beato Cardinal Ferrari oggi si sono “slegate”, tornano a
suonare festosamente a lungo, i
rintocchi si fondono con quelli di altre chiese formando un'unica risonanza armoniosa e solenne per annunciare
alla città la Resurrezione di Gesù. Il prato del mio giardino ha indossato il vestito più bello, quello verde
con le margheritine bianche, la forsythia
si è tinta di giallo, i rami frondosi degli alberi offrono al cielo boccioli di
infiniti colori. Le api roteano sui
fiori odorosi emettendo vibrazioni di violino, gli uccelli si librano festosi
nel cielo saltando da un ramo all’altro mentre le lucertole
si rincorrono timidamente apprestandosi alla
danza dell'amore. Le tartarughe, ancora sporche di terra, si sono affacciate da
poco alla nuova stagione e mangiano
lentamente tenere foglioline di rucola. È una bella domenica di sole. È una domenica di festa. È la festa della Pesach
dall’aramaico “passare oltre”.
È la festa della
Liberazione per gli ebrei e della Resurrezione per i cristiani. È il giorno
della rinascita, del trionfo,
della vita. È la domenica
di Pasqua! Ma questa è una strana
domenica di Pasqua!
È la Pasqua del duemilaventi! Non ci sono fedeli che si recano in Chiesa
per la Messa, né ragazzini che si
preparano al Sacramento della Prima Comunione e mancano anche i canti liturgici accompagnati dal suono
dell'organo che inneggiano alla Gloria. È rimasto solamente il silenzio cupo delle strade che fa da
cassa di risonanza al suono giocoso delle campane!
È la Pasqua da trascorrere chiusi in casa
uniti tutti nella preghiera insieme a Papa Francesco che attraverso la televisione, con voce roca e sofferente, manda
al mondo intero parole di conforto e
di speranza. È davvero doloroso vedere il Santo Padre celebrare la Messa ed impartire la Benedizione Urbi et Orbi in
solitudine, in una San Pietro vuota. Per un attimo scompare il Sommo Pontefice e compare l'uomo con tutta la sua
umanità e fragilità. Sin da bambina
ho vissuto questa domenica come un grande giorno di festa. Mi ricordo che, per l'occasione, mia madre mi addobbava come fossi una bambolina con un grande fiocco in testa,
il vestitino nuovo e le scarpette di vernice nera sopra le calzette
bianche per andare a Messa insieme
alla mia famiglia nella Chiesa del Vescovado.
Devo
ammettere, però, che non ci andavo
tanto volentieri, mi distraevo frequentemente perché la Messa era lunga e per
lo più recitata in latino e così,
nell'attesa di ritornare a casa a gustare il buon pranzo che la mamma aveva preparato sin dalle prime ore del
mattino e a scartare il colorato uovo di cioccolato, guardavo distrattamente i cupi dipinti appesi alle pareti della
navata. Ah il pranzo di Pasqua, ci teneva
uniti tutti festosamente intorno al tavolo!
Il pranzo era succulento e ricco, si misurava sempre con la solennità della festa; tra
le tante cose non mancava mai la pasta “china” al forno, l'agnello con le patate e la famosa “cuzzupa” all’anice
con sopra l'uovo sodo. E poi le lunghe passeggiate sulla spiaggia a raccogliere conchiglie e sassi colorati…Formidabili quegli anni!
Oggi è la domenica di Pasqua ma non si esce, non si regalano le uova di
cioccolato ai bambini, né si scartano
le colombe assieme
ai nonni nelle case di riposo, non si incontrano gli amici e non si
sorride più alle persone andate. Oggi, ai tempi del Coronavirus, la vita è sospesa, il tavolo della festa quasi
vuoto, il pranzo modesto, le famiglie divise. Si aspetta e si attende…ma passerà. Sì passerà anche
questa Pasqua! Arriverà il giorno in cui torneremo a camminare per le strade
di Legnano o di Milano,
passeggeremo nel parco Castello o nel parco
di Versailles, andremo in pizzeria con gli amici, riprenderemo a
nuotare, a scalare montagne, a
lavorare, a viaggiare, a sorridere ai bambini, ad abbracciare i nonni, a
tenerci per mano. Ci riuniremo
ancora festosi intorno al tavolo per il pranzo
della domenica di Pasqua, e torneranno nuovamente la campane “slegate”
della Chiesa Beato Cardinal Ferrari
a suonare festosamente a lungo e i suoi rintocchi si
riuniranno ancora con quelle delle altre chiese per formare un'unica risonanza armoniosa e solenne per annunciare al
mondo la rinascita, il trionfo, la vita. Ma questa è…una strana
domenica di Pasqua.
Angela Manfredi
Legnano,
12 aprile 2020
Nessun commento:
Posta un commento