"Non c'è
tempo per... "
Mi chiamo Nicole, sono
una giovane medico abilitata alla professione all’inizio del 2020. . Dopo tanti
anni di studi e teoria finalmente arriva il momento di mettere in pratica … in una struttura idonea.
Cosa succede? … Scoppia una pandemia da
coronavirus..
Momento di smarrimento.
Di tempo per imparare non ce n’è, io insieme ad altri
miei colleghi veniamo catapultati nel mondo del lavoro, da soli, senza
esperienza … si dice sempre "sbagliando si impara", peccato che
nel mio lavoro se sbagli le persone muoiono.
Non c’è tempo per imparare e non
c’è nemmeno tempo per
sbagliare.
Quando finisci di lavorare, torni a casa la
sera, ma il cervello non lo spegni mai, ripensi … se non fosse stato
meglio dare un altro farmaco, fare un esame in più o solo arrivare 5 minuti
prima … e sotto la doccia non c’è
il tempo per pensare che nonostante l’impegno e la fatica della
giornata i tuoi pazienti ti chiamino solo "signorina", quando il tuo
camice vale tanto quanto quello del tuo collega uomo.
Dopo 10 mesi di pandemia
e di libera professione entro in specialità: anestesia e
rianimazione. Wow, che fortuna diventare un anestesista-rianimatore in tempo di
covid, una fortuna sia per orgoglio personale sia per la tua futura carriera,
direte voi.
E invece no, che sfortuna essermi abilitata ed
essere entrata in specialità
proprio nell’anno del covid. Le sale operatorie chiudono, io non
lavoro e ne va della mia formazione che non mi faranno mai più recuperare.
Rimangono aperte solo le sale per le urgenze e per i pazienti oncologici; per cui
lavoro poco, lavoro anche male perché
la prima cosa che si dice al paziente spaventato per
l’intervento è
"signore, può
piangere ma non può
togliersi la mascherina". È terribile, le loro
lacrime non fai in tempo a vederle che sono già scese sotto a quella
mascherina che non toglieranno per prendere un respiro profondo, per fare un
sorriso al successo dell’operazione, la mascherina la toglieranno solo per
mettere un tubo in gola. Non c’è
tempo nemmeno per avere paura.
Ma io amo il mio lavoro ,perché
a volte quei tubi io li tolgo, perché
a volte le lacrime scendono per l’ emozione di essere
finalmente guariti, perché
a volte qualcuno ti dice "grazie dottoressa".
Oggi sono una
specializzanda in settimana, un medico di guardia la notte, un medico
vaccinatore nei week end.. lavoro in media 75 ore la settimana , vivo da sola,
a 50 km da casa, ho 28 anni, non ho un fidanzato, non ho figli.. e l’unica cosa
che la gente mi chiede è
… non è
tempo di pensare a sistemarti ? Il fatto di essere intelligente,
intraprendente, coraggiosa, altruista, indipendente non è evidentemente abbastanza
per loro. Ma vi assicuro che è
abbastanza per me. Al momento, per un medico in piena pandemia,
inutile dirlo, non c’è tempo per pensare di mettere su famiglia.
Essere un medico oggi, al
tempo del covid, è
difficile ed è
ancora più
difficile essere un giovane medico donna.
NICOLE
Ornella.Bella ed intensa storia di questo giovane medico donna,Nicole,che ci ha mostrato la determinazione e il coraggio di quest'eroina dei nostri tempi che ha combattuto la sua iniziazione medica contro il "nemico Covid". Dobbiamo essere grati ai molti che come lei in prima linea hanno donato le loro energie,il loro sapere per aiutarci. Grazie
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