Nostalgia del passato ( Rossella )
Ho iniziato il 2020 sentendomi un po’ stanca. Stanca perché
mi sembrava di correre dietro al tempo.
Esci dall’ufficio,
corri a fare la spesa, corri a prendere le bambine a scuole, le porti alle loro
attività extrascolastiche, corri a casa, prepari da mangiare, sistemi anche un po’,
fai le lavatrici, controlli i compiti
della figlia maggiore e che abbia
preparato la cartella, ti assicuri che si lavino i denti e poi tutti a dormire
per riprendere la maratona del giorno dopo.
Dopo poco più di un mese dall’inizio dell’anno tutto cambia,
il mondo si ferma all’improvviso, siamo tutti bloccati a casa, tutta la nostra
quotidianità cambia.
Abbiamo paura. Paura di uscire, di fare la spesa, di vedere
le persone. Sono preoccupata per quello che potrebbe succedere a me e ai miei
familiari. Il telegiornale parla di pandemia e di morti di continuo, non si
conosce praticamente nulla di questo virus, quindi dobbiamo stare attenti,
molto attenti. Decido che la spesa non vado a farla al supermercato ma online
sia per me che per i miei genitori che vivono vicino a me, non voglio
assolutamente che escano … ho paura per tutti i miei cari.
Io e mio marito abbiamo un lavoro che ci permette di
lavorare da casa. Bene. Ma gestire le bambine e contemporaneamente lavorare è difficile e complicato.
Mia figlia maggiore frequenta la scuola elementare, un anno
importante per lei , ma non può finirlo come dovrebbe, una delle insegnanti continua il programma, mandando video delle
lezioni e chiedendo di svolgere i compiti. L’insegnante di Matematica purtroppo
manda solo i compiti ai bambini con poche spiegazioni, risultato : … dobbiamo fare
il nostro lavoro e in più fare gli insegnanti per poter spiegare gli argomenti
a nostra figlia.
Mia figlia piccola invece è al secondo anno di materna,
quindi nessuna didattica a distanza, però bisogna tenerla impegnata durante il
giorno e lavorando diventa molto complicato … è piccola e ha bisogno di
attenzioni e distrazioni che io e mio marito facciamo fatica a darle.
il lavoro in casa non
ha orario, … tutti pensano di poterti chiamare a qualsiasi ora, e tu pensi sia
giusto rispondere a qualsiasi ora , aumentano le conference, le call, c’è
confusione in casa … le bambine hanno bisogno e noi siamo sempre al telefono … inizio
a rimpiangere la mia vita fatta di corse senza fine.!!!!!
I weekend li
dedichiamo a loro per fare i lavoretti,
prepariamo torte, biscotti, ma con il passare delle settimane anche queste
piccole cose, che un tempo erano divertenti, iniziano a pesare ed essere
noiose.
La mia piccola inizia a diventare un po’ triste, non vede le
sue amiche e a casa si annoia, non ha neanche più voglia di colorare ,
disegnare e giocare a maestre … iniziano
anche le belle giornate ... è proprio un peccato stare chiusi in casa … per confortare
le mie figlie inizio a scendere sotto al portone così che possano prendere un
pochino di aria e svagarsi …
Arriva maggio e iniziamo a intravedere un po’ di normalità, possiamo
finalmente uscire di casa, incontrare qualche amico e soprattutto i nostri
genitori e nonni.
A luglio prendiamo due settimane di ferie e andiamo al mare;
grazie all’aiuto dei miei suoceri,
decidiamo di lavorare in smartworking dal mare anziché tornare a Milano, i nonni ci curano le bambine che finalmente
possono riprendere a vivere quasi normalmente …
Ma niente illusioni,
sappiamo che non è finita, iniziamo a prendere atto di questa situazione,
strana, difficile e infinita.
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