UNA
FINTA NORMALITÀ ( Antonella )
Pensare a questo periodo non è
facile, le sensazioni sono molte e troppo contrastanti, tanto che non riesco a
ordinare i pensieri che si accalcano nella mia mente.
Una sensione di stranezza ormai
mi accompagna da tempo in questa finta normalità. A chi mi chiede come va,
ormai rispondo: “Bene, fin quando riusciamo a tenerci stretta questa finta
normalità…”. Ebbene sì, una parvenza di normalità esiste: la scuola materna è
aperta, mia figlia frequenta, io lavoro, mio marito lavora…normale!
Invece no.
I mesi primaverili sono stati lunghi e
pesanti, anche se mi hanno dato occasione di vivere più tempo con mia figlia e
devo dire che ci siamo divertite a cucinare e colorare! Nonostante il lockdown,
da libera professionista non ho mai staccato del tutto e devo sicuramente
ringraziare i miei genitori che hanno sempre continuato a occuparsi di mia
figlia. La parte più difficile è stata condividere la quotidianità e la casa
con il marito in smart-working. Può sembrare strano ma è stata una vera novità!
Abituati a salutarci alle 7 di mattina e a ritrovarsi alle 7 di sera, vivere
tutti i giorni in un appartamento, ognuno con le proprie abitudini e orari di
lavoro, non è stato proprio liscio. E così, in questa finta normalità io
fuggivo in studio, almeno una volta la settimana per cambiare aria.
Sicuramente ho visto la felicità
sul volto di nostra figlia, svegliarsi con mamma e papà tutti i giorni, ancora
adesso infatti lo smartworking continua, e per lei la vera felicità è poter
fare colazione con il papà tutte le mattine.
Oggi la finta normalità è
continuare a prendere i mezzi pubblici e sentire sempre quella strana
sensazione di affollamento, anche se in realtà non sono per nulla affollati,
anzi un tempo (sembra passata un’eternità!) avrei fatto i salti di gioia nel
vederli così vuoti!
La finta normalità è stata la
domenica mattina, ritrovarsi a messa e fermarsi al bar per un caffè e brioche
con la famiglia, momenti che purtroppo il gioco di colori dell’Italia al
momento ci ha tolto.
La finta normalità è stata poter
andare al mare quest’estate, vedere la gioia di mia figlia e la stranezza è non
poterle rispondere oggi con certezza se la prossima estate si potrà ancora
(anche se lo speriamo tutti ovviamente).
Nonostante tutto, nonostante le
sensazioni contrastanti, la gioia più grande di questo strano tempo è stato
poter vivere il matrimonio di mia sorella a inizio ottobre ovviamente rimandato
da giugno, con tutte le ansie della sposa, dei genitori… i preparativi a metà,
sconvolti più volte per le regole sempre in cambiamento...una vera strana
normalità quel giorno, tra gioie e sorrisi nascosti dalle mascherine, momenti
di festa che sembravano impossibili, ma che la gioia della vita ci ha donato.
Che dire … la stranezza di una
finta normalità di un giorno di festa.
Antonella
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